venerdì 20 giugno 2008

Comune Roma; Alemanno svela buco, dicevano "si può fare" e l'hanno fatto

Roma, 19 giu. (Apcom) - Dopo settimane di annunci, smentite, ipotesi e calcoli più o meno ufficiali, il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha annunciato oggi in un gremito consiglio comunale che il debito del Campidoglio ammonta a 9,762 miliardi di euro: "E' una situazione ingestibile, che può essere corretta solo con un grande intervento riformistico in una logica di federalismo fiscale", ha commentato il primo cittadino.

Secondo i calcoli della Ragioneria Generale dello Stato, infatti, il debito totale del Comune al 31 dicembre 2007 è di 8,515 miliardi di euro, compreso il deficit strutturale di circa 1 miliardo, cui vanno aggiunti gli investimenti da finanziare con il ricorso al mercato creditizio per circa 1,5 miliardi.

Un buco che per Alemanno è stato "occultato" negli anni dalle ammiministrazioni di centro-sinistra guidate da Francesco Rutelli prima e Walter Veltroni poi ma ora, soprattutto grazie all'intervento economico del governo, "riusciremo a dare i poteri speciali a Roma" perchè "il federalismo fiscale è nell'interesse della capitale più che delle Regioni del nord. Dobbiamo iniziare la discussione sul federalismo fiscale da questo elemento fondamentale, cioè dall'ordinamento della Repubblica italiana e dall'ordinamento di Roma".

Al sindaco ha fatto eco il ministro dell'Economica Giulio Tremonti, che in una conferenza stampa ha motivato il prestito di 500 milioni di euro da parte del governo come un primo passo per l'attuazione del federalismo fiscale anche nella capitale: "Senza Roma federale, l'Italia non si può riformare", ha detto Tremonti parafrasando una frase di Cavour scolpita a Via XX Settembre, auspicando "poteri straordinari" al Comune di Roma nell'ambito dell'applicazione del federalismo.

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