giovedì 5 giugno 2008

SLOVENIA, INCIDENTE A CENTRALE NUCLEARE DI KRSKO


LUBIANA - Per qualche ora ieri sera in tutta Europa è tornato l'incubo di Cernobyl, dopo che un incidente nella centrale nucleare slovena di Krsko, a circa 130 km da Trieste, ha indotto la commissione europea a Bruxelles a mettere in moto il sistema di allerta europea sui rischi radioattivi.

Secondo una portavoce della centrale, Ida Novak, la panne ha riguardato "una fuoriuscita di liquido nel circuito di raffreddamento primario" dell'impianto, ma non è stata riscontrata alcuna fuga radioattiva nell'ambiente circostante. La direzione ha precisato che la centrale è stata fermata a titolo precauzionale al fine di consentire al personale di
stabilire le cause dell'inconveniente e di effettuare le opportune riparazioni. L'impianto restera' fermo per alcuni giorni, secondo le previsioni dei responsabili sloveni.
La centrale di Krsko, cogestitata da Slovenia e Croaiza, è stata costruita da un consorzio guidato dall'americana Westinghouse ed è entrata in funzione nel 1983. L'energia prodotta dalla centrale copre il 20% dei consumi di energia elettrica sloveni e il 15% di quelli croati. Secondo gli esperti dell'Enea interpellati, eventuali perdite nel circuito di raffreddamento di questo tipo di centrali non sono pericolose.

MINISTERO SALUTE, NESSUN RISCHIO ITALIA


ROMA - ''Nessun rischio di contaminazione nucleare nel nostro Paese'': il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali rende noto di aver avuto rassicurazioni in tal senso dall'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente (Apat), in merito all'incidente nella centrale nucleare slovena di Krsko. ''L'Apat - riferisce il ministero - conferma che l'incidente non ha riguardato emissioni nell'ambiente circostante di materiale radioattivo, ma si e' trattato di una rottura dell'impianto di raffreddamento ad acqua del nucleo produttivo, con versamento dell'apposito liquido contaminato nella vasca esteriore al nucleo appositamente destinata. La vasca ha assorbito completamente il liquido di raffreddamento contaminato, senza alcuna emissione nell'ambiente esterno''. ''Si conferma - prosegue il comunicato - l'efficienza dei nostri sistemi di allerta nucleari permanenti''. Il Ministero
informa infine che ''continuera' a monitorare in tempo reale l'evoluzione del fenomeno in costante collegamento con le autorita' responsabili dell'Unione europea e della Slovenia''.

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