lunedì 9 giugno 2008

La tedesca Bosch investe sul sole


Con prezzi del petrolio sempre piu' alle stelle, la tedesca Bosch rompe gli indugi e punta decisamente sull'energia solare, offrendo oltre un miliardo di euro per rilevare la connazionale Ersol.
Oggi il conglomerato di elettronica ha annunciato che per ogni azione Ersol offre 101 euro, un premio del 63% rispetto alla chiusura ufficiale di venerdi' scorso, e che e' gia' riuscita ad assicurarsi il controllo della maggioranza del capitale (50,1%) con 546 milioni di euro versati al gruppo di private equity Ventizz.
Negli scambi di fine mattina a Francoforte il titolo Ersol si impenna del 63,14% a 100,90 euro. Si tratta della piu' grande acquisizione compiuta da Bosch negli ultimi cinque anni, rileva il Financial Times nell'edizione online, che nei giorni scorsi prevedeva l'inizio di una fase di consolidamenti nel settore dell'energia solare, mentre si profila un drastico calo dei prezzi delle cellule fotovoltaiche.
Finalmente la capacita' produttiva dovrebbe superare la domanda e secondo alcuni analisti nel 2010 il costo di ogni Watt prodotto con l'energia solare crollera' a 1,40 dollari, dai 3,80 attuali. Bosch ha fatto la sua mossa sul solare mentre finora altri giganti, come l'americana General Electric e la tedesca Siemens, hanno unicamente monitorato la situazione, senza sbilanciarsi con grandi operazioni.
Rimangono comunque delle perplessita' sulle prospettive del settore e dei suoi costi. Se i prezzi del petrolio sono un forte incentivo per questa energia pulita al 100% - nelle scorse settimane il barile di oro nero ha oltrepassato i 135 dollari - un problema chiave e' legato all'incertezza sui sussidi statali per gli anni futuri.
I governi potrebbero decidere di ridurre i contributi e questo metterebbe a repentaglio i margini di redditivita'. Negli anni passati la produzione di cellule fotovoltaiche ha inoltre risentito delle difficolta' di approvvigionamento di silicone. Ad oggi la Germania e' il primo mercato mondiale per l'energia solare, rileva ancora l'Ft, con una domanda che copre quasi la meta' del totale, ma l'anno prossimo i sussidi statali dovrebbero essere ridotti del 7%.

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